LE ORIGINI DELLA SOCIETA'
Lo "Sport Club Madonna di Campagna" nacque nel settembre
del 1923 dalla fusione tra lo "Sport Club Torino" e "l'Unione
Sportiva Madonna di Campagna", società nate rispettivamente
nel 1917 e nel 1920.
Il 29 novembre del 1923 si tenne il primo direttivo nella "Trattoria
Griva" in Strada Lanzo 203. Il primo Presidente fu Giorgio
Serre.
L'attività del nuovo sodalizio attirò subito l'attenzione
di altre associazioni, perchè sotto i colori del "Madonna"
si poteva praticare ogni genere di sport, dal calcio al ciclismo,
dalla lotta al podismo, dal pugilato al ruggby.
Nel giugno del 1924 la sede si trasferì al "Caffè
Paradiso" e venne inaugurata con l'avvento del nuovo Presidente,
Mario Eminenti.
Bar Apollo
IL QUADRILATERO
Erano tempi duri, mancavano sempre i fondi e gli atleti si allenavano
nel quadrilatero composto da Via Assisi, Via Verolengo, Via Borgaro
e Via Luini, nelle ore libere dal lavoro; in compenso, ricevevano
gli sberleffi dei soliti anti sportivi.
Nel 1925 venne eletto Presidente Carlo Filtrati,
che fece ricamare e donò alla società la Bandiera
Sociale, che ancora oggi è il nostro emblema (conservata
gelosamente da Renato Freyra).
Nel 1927 divenne Presidente Enrico Damiano, figura che lasciò
una traccia indimenticabile nella vita della Società e che
sistemò provvisoriamente la Sede in un locale sotto il Cinema
Apollo, per poi trasferirla presso l'Albergo Angelo di Via Stradella.
LE PRIME PEDALATE
L'attività ufficiale ciclistica iniziò nel 1924,
con sei corridori (Ambrosio, Monti, Vianzone ecc.) di IV serie che
parteciparano alla Milano-Torino.
Nel 1925 la Società fu anche organizzatrice di tre gare.
Nel 1925 la gara denominata "Coppa Torrazza" fu vinta
da Ettore Balmamion (zio del Franco Balmamion vincitore di due Giri
d'Italia).
Dal 1932 al 1936 il "Madonna di Campagna" ottenne molti
successi con la sua squadra ciclistica forte di ben 65 atleti praticanti.,
tra i quali Castiglione, Morisco, Lessona, Borello, Margaria e Verrua.
La parte del leone venne recitata dal fortissimo Castiglione che
in un anno, oltre alla vittoria nella Torino-Cuneo e in corse minori,
totalizzò sette secondi posti e quando si incominciò
a parlare di una splendida carriera ciclistica, venne stroncato
da un male incurabile.
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