Ancora Laigueglia, però
venerdì, gara pro, vinta dal colombiano Rodolfo Serpa (chapeau
! Lampre Merida, simil-Italia però con passaporto e tasse
svizzere) dopo fuga a due di una trentina di chilometri in compagnia
di un sinceramente sconosciuto (almeno a me, faccio ammenda e
mi preparerò) tedesco.
A parte il piacere per un'edizione del Trofeo Laigueglia –
forse l'ultima – acciuffata per i capelli, tra frane di
terra e sponsor, spending review e disinteresse mediatico, il
dubbio che se i tanto sbandierati giovani campioni italiani in
crescita non vincono neppure una gara di (senza offesa) non primissimo
livello a casa nostra non siano poi così campioni o così
in crescita … pare legittimo.
Trovato un uomo da gare a tappe dopo tanti affanni e qualche
illusione di troppo (vero Danilo ? ci sei Riccardo ?), troppi
ancora i campioncini emergenti in un futuro per ora fatto più
di copertine patinate di riviste specializzate che di più
semplici, ma sinceri, ordini di arrivo.
In fondo se – frane a parte, dove però primeggiamo
– non arriviamo neppure a Laigueglia, come potremo pensare
di arrivare tra un mesetto fino a Sanremo ?
Spero in prossime smentite, anche se temo che l'unica gara di
un giorno (anche se non proprio monumento) che un italiano potrà
vincere in futuro resteranno i campionati nazionali …
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