La stagione è iniziata,
come sempre a Laigueglia, con la Granfondo organizzata ormai da
15 edizioni dal lombardo G.S. Alpi, che ha portato sul lungomare
della cittadina ligure ben 3.000 cicloamatori, ansiosi di mettersi
alla prova nella stagione 2014.
Nonostante la frana, che dal 19 gennaio impedisce il transito
su Capo Mele e che ha costretto Comune ed organizzatori ad apprestare
una deviazione nella parte terminale del percorso – concluso
comunque sullo strappo di Colla Micheri – 2.700 ciclisti
hanno concluso quella che, per molti, è stata la prima
vera fatica dell'anno, con circa 100 km di lunghezza e 1.200 mt
di dislivello.
Numeri di chilometri e dislivello che già impegnano, pur
dopo un inverno che – pioggia a parte – ci ha comunque
regalato un clima mite e tante possibilità di uscite in
compagnia e qualche serio allenamento.
Serio allenamento sì, perché Laigueglia è
per molti la vera 'prova crampi', che sono sempre in agguato nei
tratti di falsopiano, quando i chilometri crescono ed il ritmo
non è quello delle pedalate in compagnia. Una prova –
come tutte le prime – da affrontare quindi senza ansia di
risultato, ma come primo test della propria condizione, certamente
ancora lontana dal nostro meglio, riservato alle prove alpine
di giugno e luglio.
Ed allora per chi non abbia voluto o potuto iniziare in Liguria,
una proposta seria diventa la Granfondo Dolci Terre di Novi, fissata
al 13 aprile 2014 e che porta a pedalare nei luoghi della più
profonda memoria ciclistica, come Castellania e la stessa Novi
con il suo Museo dedicato ai Campionissimi, con chilometraggio
ed altimetria abbordabile da chiunque.
Poi, sempre volendo restare in Piemonte, a maggio si impone la
Bra Bra, notissima e spettacolare granfondo che si snoda fra Langhe
e Roero, abbordabile nel medio e certamente impegnativa nel lungo,
ma vera prova di inizio della nostra personale crescita che deve
condurci ad affrontare dislivelli impegnativi senza mai pentirsi
di aver preso il via, come accadrà nella neonata Granfondo
del Galibier (rimedio ai molti che non hanno potuto iscriversi
alla consorella francese Marmotte) o l'ormai classico appuntamento
all'ombra del Monte Bianco, fissate rispettivamente al 1°
giugno ed al 20 luglio 2014, prima della meritata pausa estiva.
Insomma un possibile cammino di avvicinamento, sperando nel sole
e nella voglia di affrontare nuove sfide o ripercorrere strade
note, magari a fianco di nuovi amici. Via quindi con le prime
salite vere, magari affrontate dopo avvicinamenti in pianura medio-lunghi
(tipo Torino - Piossasco - Cumiana - Colletta - Giaveno - Valgioie
- Colle Brayda - Avigliana - Rivoli - Torino), così da
incrementare fondo e resistenza in salita in uscite che debbono
avvicinarsi ai 100 km per affrontare serenamente la distanza delle
prime granfondo, riservando il vero problema al c.d. ritmo di
gara, ben più difficile da allenare se non in compagnia
di amici del nostro livello o di uno di poco superiore, magari
inserendo nell'uscita tratti tirati e che comprendono parte di
pianura a ruota o ancor meglio in gruppo ed una salita affrontata
senza risparmio.
Certo il tempo per un caffè resta, ma dopo il lavoro,
perché anche nelle Granfondo ci si ferma ai ristori, ma
dopo e non prima delle salite più impegnative.
Da ultimo un consiglio; per partecipare ad una Granfondo, per
molti di noi – e soprattutto per quelli che possono vantare
un vero passato agonistico e non si sono rivolti al mondo amatoriale
come loro primo impegno di gara – ancor prima di ritmo e
cadenza, soglia ed integratori, è fondamentale una cosa
... dimenticare, dimenticare i tempi in cui si correva nel verde
degli anni, i risultati ottenuti e la stupenda sensazione dell'alzare
le braccia all'arrivo.
Dimenticare ciò che si è stati per poter essere
ancora e ciò che si è ottenuto per poter ancora
ottenere, perché oggi si è semplicemente diversi
… e nulla è più pericoloso in bici che guardare
indietro.
Ed allora ci si può buttare in una dimensione nuova, dove
arrivare è già una vittoria, dove essersi divertiti
conta più del tempo impiegato a farlo, perché –
diciamola tutta – vincere forse non potremo più,
di fronte a chi ancora corre oggi come se non avesse mai smesso
e può allenarsi tutti i giorni come un pro, nonostante
gli anni ed il tempo che pesa comunque anche sulle sue spalle.
Quindi, liberiamoci dall'idea di partire solo se possiamo fare
'bella figura', perché ogni cosa ha il suo tempo ed a volte
partire è già vincere ed arrivare in fondo varrà
la più bella delle vittorie. |